ANDREA BONVENTRE

Space Traveller

PROFUMO D'ELICRISO.

Una coppia di ragazzi ha appena camperizzato un furgone seguendo tutorial su youtube, hanno un figlio di pochi mesi di nome Django e cercano terra da comprare per aprire una comune. Un poliziotto in pensione arrostisce maiali in piazza, un pastore vende di contrabbando i suoi prodotti ai turisti avvicinandoli in macchina, in una vecchia miniera abbandonata nasce un teatro con spettacoli gratuiti, il pescatore prepara le esche aspettando che il sole raggiunga l’altra parte del mare. Un’associazione si batte per poter costruire case in terra cruda, un paese di poche anime viveva fino agli anni 90 in case di paglia, una nave da guerra attracca vicino alla costa, uno yacht a largo mi ricorda le estati a fotografare oggetti di altissimo prezzo e dal dubbio valore, un alcolizzato di Palmadula ricorda la sua vita da panettiere, un ragazzo lega rami d’albero davanti alle case per un santo patrono, in un pozzo dell’età del bronzo si chiedeva guarigione, la cassa Bluetooth suona i Dire Straits tra le cicale della pineta, la notte stellata rivela costellazioni che una App mi racconta, due ragazze vendono panini con polpette di propria produzione.
Colazioni infinite in terra libera, senza chiedere nulla al pensiero, esplorando quel fiorire di pensieri diversi che è la biodiversità umana, e come ogni ecosistema ne ha di buoni e velenosi, ma è lì che sta la sua ricchezza, nella varietà.
“Ma che può fare uno da solo contro il sistema?
Ah se fossimo in tanti..
Se fossimo in tanti, saremmo il sistema.”
Sempre viva la strada.

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